Uno sfogo controcorrente che riconduce la vecchiaia ai canoni che ruotano attorno alla perdita delle capacità, alla macchia epatica sulla guancia o a un nome dimenticato. Un inno al passare degli anni nella maniera più classica "Ho 77 anni e sono vecchio, non voglio sentirmi fregare dalla falsa letteratura. Alle sei di sera sono stanco, la mia faccia collassa allo specchio, mi fanno male anche i gomiti. E va bene così. Ho vissuto e imparato. Vivo, amo. Faccio le cose di quando ero giovane però meglio. Mi curo. Mi diverto di più" Così preferisce immaginare la vecchiaia la redattrice di questa pagina e continua "Ho nostalgia degli anziani dentro il loro tempo, dei miei nonni decrepiti e rassicuranti che si erano messi tutto alle spalle e non mi angosciavano con il futuro, di contro vedo mio padre ottantenne incagliato in una stagione imprecisata della vita dove gioca a tennis nei giorni pari e nei dispari va in palestra e vedo la brigata dei suoi amici fare altrettanto, ma è giusto mendicare giovinezza a tutti i costi, non diventa forse una forma di nanismo mentale?".
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)