Ad aprile del 2020 in piena emergenza coronavirus, Vinicio Albanesi (presidente della Comunità di Capodarco) pubblica per la testata Redattore Sociale, “Senza volerlo abbiamo progettato la ‘deportazione’ di chi è vecchio”. È l’inizio di una profonda riflessione sui meccanismi dedicati all'ultimo tratto di vita degli anziani che, scrive: “non possono restare anonimi, meccanici, disumani”. La grave crisi che ha colpito le Residenze sanitarie assistenziali durante la pandemia offre così l’occasione per ripensare alle scelte fatte. “L'epidemia, con le migliaia di morti dentro le Rsa, ha mostrato chiaramente - argomenta Albanesi - i limiti terapeutici ed esistenziali che le persone anziane sono costrette a vivere: occorre cambiare approccio, senza far prevalere la logica del risparmio”.
Nell’agosto del 2020 ritorna sul tema del “trattamento” che viene riservato alle persone anziane e per dare forza a una proposta di Riforma, lavora alla pubblicazione Anziani Deportati, un lavoro sulla gestione della terza età e sulla prospettiva, necessaria, di cambiarla radicalmente, superando la tendenza all'istituzionalizzazione e cercando in ogni caso di favorire la permanenza in casa. Sono 27 pagine in cui passa in rassegna i dati disponibili sulla condizione degli anziani nel nostro paese, presentando le indagini effettuate negli ultimi anni da una pluralità di soggetti (istituzioni, fondazioni, università, gruppi di ricerca, realtà associative). Dopo la riforma dei manicomi, dei problemi legati alle dipendenze, della soppressione degli istituti per minori, per l’autore è “urgente non lasciare inalterata la ‘istituzione totale’ delle ‘case di riposo’”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)