Rispetto al profilo giuridico è rilevante notare come l’attuale contesto normativo e istituzionale preveda una precisa gamma di diritti e doveri dei nonni. Tra questi, la riforma del codice civile attuata con la legge n. 54/2006 che ha riformulato l’art. 155 c.c. introducendo il principio secondo cui “anche in caso di separazione dei genitori, il figlio minore ha il diritto [omissis] di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale”.
Il principio essenziale a cui si ispira questa riforma è la tutela dell’equilibrio e della qualità della vita dei figli minorenni in caso di separazione o divorzio, ed il diritto a mantenere e coltivare i rapporti con i nonni e tutti i parenti ne è considerato un aspetto essenziale.
Altro provvedimento che li riguarda è il d.lgs. n. 154/2013 che ribadisce il diritto dei nonni alla continuità affettiva rispetto ai nipoti, indipendentemente dalla situazione dei genitori. A presidio di tale diritto si afferma che, qualora questo fosse impedito, è possibile ricorrere al giudice di residenza abituale del minore affinché adotti i provvedimenti che, nell’esclusivo interesse del minore, risultino i più idonei.
In sostanza, mentre in passato ai nonni non era attribuito alcun diritto autonomo rispetto ai nipoti e la giurisprudenza non riconosceva loro alcuna possibilità di intervento nel giudizio di separazione, oggi è invece riconosciuta ufficialmente la piena importanza che anche gli ascendenti hanno nella crescita e nell’educazione dei minori.
I nonni poi, spesso sono chiamati da provvedimenti delle autorità giudiziarie minorili a supplire in toto, o in gran parte, all’assenza, alla mancanza (carcerazione, decesso, gravi malattie...) o alla gravissima inadeguatezza dei loro figli non in grado di essere genitori, divenendo così genitori sociali a tutti gli effetti.
Tuttavia il fatto di essere “sulle barricate” non esclude che gli stessi possano – così come i nonni in servizio permanente - presentare marcate fragilità, ambiguità e assenze, né che gli stessi possano caratterizzarsi per aspetti patogeni riversando sui nipoti perversioni, maltrattamenti, abusi.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)