Reduci dalla maratona sanremese, tra le immancabili polemiche che ogni anno seguono la finale, alcune canzoni sembrano già un ricordo, mentre altre cominciano a farsi strada e ci raggiungono con maggiore frequenza.
Tra queste c’è Nonno Hollywood, la dedica di un giovane autore livornese al nonno Tommaso, recentemente scomparso.
Enrico Nigiotti, classe 1987, con un certo pudore racconta dell’intensa mancanza che prova per un uomo che ha avuto un ruolo importante nella sua vita e che l’estate scorsa, a 91 anni, è scomparso.
Il brano affronta il tema del ricordo, del valore del tempo trascorso insieme, della condivisione delle cose semplici. Dalle interviste rilasciate da Nigiotti si capisce che uno dei valori trasmessi dal nonno è la capacità di accettare che le cose abbiano un tempo, un tempo che va atteso e rispettato, cosa quasi incomprensibile in un mondo a pile. Forse oggi i nonni, più di altri, hanno la straordinaria possibilità di guidare i più giovani alla scoperta del bello che esiste nelle piccole cose, nella banalità del quotidiano, nei gesti semplici che rischiano di sfuggire. Un patrimonio intangibile che può diventare una risorsa inestimabile quando occorre affrontare gli ostacoli proposti dalla vita: la ricchezza sta nel semplice… semplice… Nel semplice sorridere in un giorno che non vale niente.
La poeticità del brano sembra un invito a chi ascolta ad assumersi questo ruolo che non è fatto di parole dette, quanto di esperienze vissute, esperienze che nel ricordo alimenteranno la nostalgia, superando i limiti del tempo che per ogni relazione ha un termine.