Ipertensione, disturbi cardiovascolari e cerebrovascolari sono spesso associati a un aumentato rischio di depressione. Ma l’uso dei farmaci per abbassare la pressione sanguigna può concorrere a ridurre (anche) uno stato depressivo.
A documentarlo è uno studio condotto dall'Università di Copenaghen, in cui sono stati messi alla prova 41 degli antipertensivi più utilizzati.
L'effetto su entrambi i fronti è stato rilevato per nove di queste molecole, tra quelle maggiormente in uso (amlodipina, atenololo, bisoprololo, carvedilolo, enalapril, propranololo, ramipril, verapamil più le combinazioni col verapramil). Lo stesso effetto non è invece stato garantito dai diuretici.
Diversi studi hanno dimostrato che quasi un terzo delle persone affette da ipertensione (o alle prese con malattie cardiovascolari che potrebbero essere da essa derivate) convive anche con la depressione. La concomitanza delle due condizioni concorre a peggiorare la qualità di vita di questi pazienti, che portano con sè un rischio di mortalità più elevato.
(Fonte: tratto dall'articolo)