Il sistema italiano di cura ed assistenza dei cittadini fragili e non-autosufficienti è frammentato, sbilanciato verso trasferimenti monetari alle famiglie, basato sullo sfruttamento della precarietà lavorativa di migranti. Il lavoro di cura non ha il giusto riconoscimento nonostante dal punto di vista economico e sociale sia molto rilevante. Oggi più che mai la ricomposizione di tutte le risorse è una questione di prevenzione della fragilità e marginalità. È necessario definire modelli d’intervento e posizionamento dell’ente locale nel sistema per ottenere criteri di accesso e valutazioni sociosanitarie ed economiche uniformi e costruire una forte funzione di governo pubblico di orientamento, monitoraggio, tutoraggio, garanzia e controllo.
(Fonte: www.ibs.it)