Nell’ambito del XXVI Corso nazionale di aggiornamento organizzato a Bergamo dall’Associazione Italiana di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare (Aimn) si è discusso delle strategie che collegano diagnosi e terapia (“Teranostica”) nella di cura personalizzata i pazienti in fase diagnostica della malattia di Alzheimer. Negli ultimi anni tecniche di medicina nucleare, quali la PET cerebrale (con traccianti in grado di evidenziare la presenza di placche di amiloide) si sono dimostrate in grado di migliorare l’accuratezza della diagnosi clinica anche in fase iniziale. Evidenziando la presenza di placche di amiloide prima della terapia e la loro eventuale riduzione dopo la somministrazione dei nuovi farmaci in corso di studio, la PET viene utilizzata in tutti i trial clinici che mirano a favorire l’eliminazione delle placche di amiloide. Risultati preliminari incoraggianti sono stati recentemente ottenuti utilizzando anticorpi monoclonali. È presumibile che i traccianti TAU verranno utilizzati nei prossimi anni anche per monitorare l’effetto di farmaci diretti contro gli accumuli di tale proteina. Infine, recenti ipotesi chiamano in causa la presenza di neuroinfiammazione come fenomeno in grado di esercitare una ulteriore neuro tossicità nelle malattie neurodegenerative. Traccianti PET in grado di monitorare in vivo la presenza di neuroinfiammazione sono attualmente in corso di sperimentazione, pronti ad essere utilizzati nei prossimi anni per vedere l’effetto di farmaci che mirino a ridurre tale condizione patologica nei pazienti affetti da malattia di Alzheimer.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)