Lo schema di provvedimento sui nuovi livelli di assistenza, che è parte integrante delle misure sulla sanità approvate il 7 dicembre scorso al Senato nell’ambito della legge di Bilancio 2017, non amplia i Lea già definiti dal DPCM del 2001 ma li dettaglia meglio. Il nuovo decreto sostituisce integralmente la normativa precedente mentre lascia invariata la ripartizione degli oneri tra il Ssn e il Comune/utente. Nell’area socio-sanitaria, che interessa soprattutto i pazienti anziani, si nota che l’assistenza domiciliare integrata ai malati cronici non autosufficienti è stata declinata in 4 livelli di progressiva intensità, (dalle cure domiciliari di “livello base” alle cure domiciliari ad elevata intensità, che sostituiscono la cd. “Ospedalizzazione domiciliare”) e l’assistenza residenziale, per gli stessi pazienti, è stata articolata in 3 tipologie in funzione delle caratteristiche delle strutture e della disponibilità del personale necessario per fornire i vari trattamenti specialistici (“di supporto alle funzioni vitali”, trattamenti “estensivi” di cura, recupero e mantenimento funzionale, trattamenti estensivi riabilitativi ai soggetti con demenza senile, trattamenti di lungo assistenza).
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)