Viene ulteriormente ampliato il Tecnopolo di Bologna “Rita Levi Montalcini”, dal 2012 impegnato nella ricerca biomedica sulle patologie neurologiche, con la possibilità per il polo medico-scientifico di dotarsi anche di nuove tecnologie per potenziare l’attività. Spiega Calzà, docente di Medicina rigenerativa e Scienze cognitive dell’Alma Mater «Adesso abbiamo due obiettivi. Abbiamo identificato un primo punto importante: la ricerca di nuovi strumenti per lo studio della tossicità delle medicine, per ridurre il tempo e i costi dello sviluppo preclinico dei farmaci. Poi vogliamo concentrarci sull’utilizzo della stampa 3D, portandola in una struttura specializzata nell’analisi dei processi cellulari. Nel breve termine per la lavorazione dei biomateriali che fanno da supporto alle tecniche di colture cellulari, nel medio e lungo periodo per sviluppare dispositivi per la medicina rigenerativa in grado di guidare il processo di autoriparazione di cui è capace il nostro sistema nervoso».
La struttura si occupa di tre ambiti di ricerca, in stretto raccordo con l’ateneo felsineo: le malattie del sistema nervoso centrale, la medicina rigenerativa e le patologie rare a prevalente fenotipo neurologico.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)