Il 21 settembre verrà celebrata la giornata mondiale dell’Alzheimer, malattia caratterizzata dalla presenza di placche di beta-amiloide e grovigli neurofibrillari di proteina tau-iperfosforilata che possono accumularsi nel cervello diversi anni prima dalla comparsa dei sintomi clinici.
Per la rilevazione delle alterazioni patologiche si ricorre alla tomografia a emissione di positroni, negli ultimi anni è stato fatto un ulteriore passo in avanti con l’inclusione di biomarcatori tra i criteri per la diagnosi di Alzheimer: “La ricerca sui biomarcatori nelle malattie neurologiche ha fatto di recente notevoli passi in avanti grazie allo sviluppo di metodiche ultrasensibili in grado di misurare analiti presenti anche a basse concentrazioni nel sangue e che riflettano alterazioni patologiche a livello centrale”, dichiara Roberta Ghidoni, direttore scientifico Irccs Fatebenefratelli di Brescia.
(Fonte: tratto dall'articolo)