Spiega Nick Fox, Direttore del neonato UK Dementia Research Centre, che è il cervello l'organo più complesso che abbiamo e solo recentemente abbiamo cominciato a occuparci delle malattie che lo riguardano. Il paragone con la lotta ai tumori è fuorviante: non possiamo valutare i successi nel cancro e nelle demenze con lo stesso metro come se avessimo avuto lo stesso livello di risorse e di investimenti, inoltre dice: "Continuiamo a parlare di Alzheimer come fosse una unica malattia uguale per tutti. Così non è, oggi dovremmo parlare addirittura di Alzheimer al plurale, perché ce ne sono diverse forme con genotipi differenti" questo naturalmente complica la ricerca di una terapia efficace,continua Fox: "Solo quando caratterizzeremo tutte le forme innumerevoli di neurodegenerazione potremo fare dei progressi nelle terapie. Ora sappiamo inoltre che l'Alzheimer ha un periodo silente di circa 20 anni, forse di più, questo significa che oggi trattiamo individui che sono malati da anni. E non esiste settore della medicina in cui questa strategia possa essere ritenuta opportuna. Dobbiamo, quindi anticipare la ricerca dei segnali clinici per sviluppare terapie più efficaci; per cui obiettivo della ricerca, ovviamente, sarà quello relativo alla diagnosi sempre più precoce".
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)