L’invecchiamento comporta un aumento del rischio di neoplasie a causa del declino fisiologico della sorveglianza immunologica, all’accumulo di mutazioni genetiche, alla minore capacità di riparazione del DNA e prolungata esposizione a fattori di rischio. L’8% dei casi di melanoma diagnosticato dopo gli 80 anni è legato all’esposizione alle radiazioni ultraviolette. La diagnosi per gli anziani è spesso tardiva a causa di una minore attenzione verso il proprio corpo, alla riduzione della vista, della mobilità articolare e alla minore propensione ad esporre la propria pelle. Anche le numerose cheratosi e le lentiggini solari, che insorgono lentamente e poi diventano macchie, sono una causa del ritardo diagnostico, che porta a un percorso terapeutico più aggressivo e di peggiore prognosi. A causa della non alta frequenza del melanoma non si fanno gli screening di popolazione. Ma la cute degli anziani va sorvegliata; gli studi confermano che anche fra gli ottuagenari la sopravvivenza è direttamente proporzionale alla precocità della diagnosi.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)