(function() { var ga = document.createElement('script'); ga.type = 'text/javascript'; ga.async = true; ga.src = ('https:' == document.location.protocol ? 'https://' : 'http://') + 'stats.g.doubleclick.net/dc.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s); })();
Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Tucci Claudio

Ocse: un italiano adulto su tre comprende solo testi brevi

Il Sole 24 ore, 11-12-2024

La fotografia scattata dall’indagine Piaac dell’Ocse sulle competenze degli adulti tra i 16 e i 65 anni, (2022-23), conferma l’Italia fanalino di coda a livello internazionale e che, rispetto a dieci anni fa non fa progressi, ma peggiora. Dopo l’Italia si trovano Israele, Lituania, Polonia, Portogallo e Cile. Il 35% degli adulti (media Ocse 26%) ha ottenuto un punteggio basso. All’opposto solo il 5% degli adulti (media Ocse 12%) è considerato high performer.

Nelle competenze di numeracy il punteggio italiano è pari a 244 punti, rispetto ai 263 nella media Ocse. In questo caso l’Italia si colloca al quartultimo posto seguita soltanto da Polonia, Portogallo e Cile. Anche qui il 35% degli adulti (media Ocse 25%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1. Gli adulti italiani high performer sono invece il 6%, contro una media Ocse del 14 %.

Gli italiani adulti sanno leggere e scrivere ma al massimo riescono a comprendere testi brevi, quando le informazioni sono indicate chiaramente; oppure eseguire calcoli semplici, con numeri interi o decimali, o con il denaro, ma già davanti a compiti che richiedono più passaggi (come risolvere una proporzione) arrancano. Nel problem solving il 46% ha grosse difficoltà.

Il 40% dei lavoratori ha un’occupazione che c’entra poco (o nulla) con il titolo di studio conseguito, il 18% è sotto qualificato per il lavoro che fa (media Ocse 9%) e un altro 15% è troppo qualificato (media Ocse 23%). Nelle competenze di problem solving adattivo la media italiana è di 231 punti, a fronte di una media Ocse di 251 punti.

Per questo dominio, solo Lituania, Polonia e Cile hanno conseguito punteggi più bassi del nostro. Circa la metà degli adulti (46%) ha ottenuto punteggi insufficienti, circa l’1% (media Ocse 5%) ha invece una comprensione più approfondita dei problemi.

Considerando tutti i parametri presi in esame, il 26% degli adulti in Italia, vale a dire uno su quattro (media Ocse 18%), si trova ai livelli più bassi e quindi ad alto rischio di esclusione economica e sociale.

A guidare la classifica internazionale sono Finlandia, Giappone, Olanda, Norvegia e Svezia che hanno registrano le migliori prestazioni in literacy, numeracy e anche problem solving. A livello territoriale ci sono divari enormi, con Nord Ovest, Nord Est e Centro in linea (o quasi) con le medie Ocse, mentre il Sud è il grande malato.

(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)

TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)Tucci Claudio
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2024
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2024-12-11
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Sole 24 ore
Subtitolo in stampaIl Sole 24 ore, 11-12-2024
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)
Volume
Approfondimenti
Tucci Claudio
Attori
Parole chiave: Analisi comparative Dati statistici Lavoro nella terza età