La fotografia scattata dall’indagine Piaac dell’Ocse sulle competenze degli adulti tra i 16 e i 65 anni, (2022-23), conferma l’Italia fanalino di coda a livello internazionale e che, rispetto a dieci anni fa non fa progressi, ma peggiora. Dopo l’Italia si trovano Israele, Lituania, Polonia, Portogallo e Cile. Il 35% degli adulti (media Ocse 26%) ha ottenuto un punteggio basso. All’opposto solo il 5% degli adulti (media Ocse 12%) è considerato high performer.
Nelle competenze di numeracy il punteggio italiano è pari a 244 punti, rispetto ai 263 nella media Ocse. In questo caso l’Italia si colloca al quartultimo posto seguita soltanto da Polonia, Portogallo e Cile. Anche qui il 35% degli adulti (media Ocse 25%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1. Gli adulti italiani high performer sono invece il 6%, contro una media Ocse del 14 %.
Gli italiani adulti sanno leggere e scrivere ma al massimo riescono a comprendere testi brevi, quando le informazioni sono indicate chiaramente; oppure eseguire calcoli semplici, con numeri interi o decimali, o con il denaro, ma già davanti a compiti che richiedono più passaggi (come risolvere una proporzione) arrancano. Nel problem solving il 46% ha grosse difficoltà.
Il 40% dei lavoratori ha un’occupazione che c’entra poco (o nulla) con il titolo di studio conseguito, il 18% è sotto qualificato per il lavoro che fa (media Ocse 9%) e un altro 15% è troppo qualificato (media Ocse 23%). Nelle competenze di problem solving adattivo la media italiana è di 231 punti, a fronte di una media Ocse di 251 punti.
Per questo dominio, solo Lituania, Polonia e Cile hanno conseguito punteggi più bassi del nostro. Circa la metà degli adulti (46%) ha ottenuto punteggi insufficienti, circa l’1% (media Ocse 5%) ha invece una comprensione più approfondita dei problemi.
Considerando tutti i parametri presi in esame, il 26% degli adulti in Italia, vale a dire uno su quattro (media Ocse 18%), si trova ai livelli più bassi e quindi ad alto rischio di esclusione economica e sociale.
A guidare la classifica internazionale sono Finlandia, Giappone, Olanda, Norvegia e Svezia che hanno registrano le migliori prestazioni in literacy, numeracy e anche problem solving. A livello territoriale ci sono divari enormi, con Nord Ovest, Nord Est e Centro in linea (o quasi) con le medie Ocse, mentre il Sud è il grande malato.
(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)