Il Garante per la privacy ha accolto il ricorso presentato da quattro dei donatori, abitanti dell’Ogliastra, rispetto all’uso del proprio patrimonio genetico da parte della Tiziana Life Sciences, società londinese che svolge la ricerca sulla longevità usando il materiale genetico sardo. La sentenza è un nuovo fondamentale tassello nell’ambito delle norme italiane sul tema della ricerca biologica. Infatti il Codice civile prevede la cessione di parti del corpo esclusivamente a titolo gratuito, ma in caso avvenga, come è successo, una commercializzazione, i donatori possono revocare il loro consenso al trattamento dei dati e dei campioni biologici chiedendone la restituzione e opponendosi a ogni ulteriore utilizzo. La società inglese aeva segnalato la sua «impossibilitata a effettuare qualsiasi operazione sulla banca dati stessa, perché i campioni biologici e i consensi informati sono sotto sequestro per un’indagine penale (il furto di campioni) «per fatti antecedenti all’acquisizione». Tiziana Life Sciences restituirà il materiale genetico, pur evidenziando l’importanza della sua attività nell’ambito della ricerca scientifica «rispetto alla quale la banca dati costituirebbe un patrimonio inestimabile, tenuto conto del fatto che i donatori fanno parte di una comunità che, per una serie di fattori, ha sviluppato un’omogeneità genetica con pochissimi eguali nel mondo che rendono virtualmente possibile lo studio genetico su larga scala di quasi tutte le malattie». Flavio Cabitza, presidente dell’associazione Identità ogliastrina sottolinea la soddisfazione per la sentenza e il fatto che chi desidera fare ricerche con il loro patrimonio genetico ne deve prima parlare con loro.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)