In Piemonte sono più di 30 mila gli anziani non autosufficienti, e per la stragrande maggioranza, sono le famiglie che se ne occupano. Pazienti con malattie degenerative gravi ed invalidanti, come Alzheimer, Parkinson, demenze senili che sono perlopiù sulle spalle dei figli, della famiglia. Ed è una situazione che è in costante aumento e si stima che almeno il 40% dei piemontesi con più di 65 anni soffra di una malattia cronica grave. Maria Grazia Breda, presidente della Fondazione promozione sociale onlus, spiega che il problema è sanitario, perché questi anziani debbono venire presi in carico e i familiari debbono poter usufruire di un sostegno, infatti le famiglie all’80% , danno disponibilità ad occuparsi degli anziani, ma non si possono lasciare da sole per anni, perché poi li si porta all’eutanasia d’abbandono. Servirebbero sicuramente centri diurni dove monitorare i pazienti cronici. Anche perché aumentano i casi di figli anziani che debbono prendersi cura di genitori ancora più anziani. Una delle possibilità di aiuto per queste persone, è l’accesso alle Rsa direttamente da pronto Soccorso, con metà della retta sovvenzionata. Ma in molti ignorano questa soluzione. A Torino i costi per un ricovero privato sono in media di 3500 euro al mese, e i costi restano simili anche con una badante. I familiari di questi anziani fragili avvertono anche la mancanza di informazioni chiare sugli aiuti messi a disposizione dallo Stato. Ora qualcosa sta muovendosi, viene in questi giorni infatti presentato il Piano regionale cronicità che, coinvolgendo soprattutto medici di base, infermieri e rappresentanti delle associazioni cerca di dare vita ad un sistema nuovo per la cura delle malattie croniche, che si basi su percorsi personalizzati per i pazienti, sulle cure domiciliari e sullo sviluppo dell’assistenza territoriale.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)