I caregiver familiari che in Italia prestano assistenza ai propri figli, fratelli o coniugi con disabilità, o a genitori anziani, sono tra gli otto e gli 8,5 milioni. E con il loro lavoro, non retribuito, danno un contributo fondamentale al sistema di welfare: senza i caregiver, infatti, il peso della cura ricadrebbe interamente sulla collettività.
In Italia manca ancora una legge che riconosca il ruolo dei caregiver e ne garantisca i diritti. A fare le spese di questa situazione sono soprattutto donne di età compresa tra i 45 e i 64 anni (il 75% del totale) che spesso sono costrette a ridurre drasticamente l’attività lavorativa, o, in casi estremi, ad abbandonare il lavoro.
E' stato presentato alla Camera dei deputati, assieme all’associazione di caregiver familiari Carer, un manifesto- appello, per una legge inclusiva e di equità sociale per i caregiver. Attualmente la figura del caregiver viene toccata in maniera disomogenea in alcune normative che si occupano di disabilità e non autosufficienza.
Quello di cui si ha bisogno, invece, è una legge specifica, che riconosca il ruolo del caregiver e i suoi diritti. Una delle richieste portate avanti da Cittadinanzattiva e da Carer (così come da diverse altre associazioni impegnate in questa battaglia) è il riconoscimento dello stato di caregiver anche a quanti non vivono con la persona di cui si prendono cura.
Il rischio, è quello di tagliare fuori ad esempio chi assiste i genitori anziani ma che non vive con loro. Per questo un’altra delle richieste è che non vi debba necessariamente essere un vincolo di parentela tra il caregiver e la persona assistita, che può anche essere un amico. Nel 2013 l’Emilia-Romagna è stata la prima regione ad adottare una legge regionale sui caregiver proprio grazie alla proposta formulata da Carer, seguita da altre 12.
A gennaio scorso si è insediato il “Tavolo tecnico per l’analisi e la definizione di elementi utili per una legge statale sui caregiver familiari”, istituito dal ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, e dal ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone. Al momento, però, non è stato ancora prodotto un testo unitario. Sempre nel 2024, inoltre, sono stati depositati alla Camera nove disegni di legge molto diversi tra loro che subiranno nei prossimi mesi un accorpamento.
(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)