Prosegue la campagna di vaccinazione in Canton Ticino, dove sono state aperte le iscrizioni per le vaccinazioni per i malati cronici ad alto rischio. Rientrano nella categoria coloro che per la loro patologia hanno difficoltà nello svolgere le proprie attività quotidiane: la valutazione viene effettuata dal medico curante. Oltre ai centri cantonali saranno a disposizione circa un centinaio di medici pronti a vaccinare nel proprio studio, a fronte di circa 150 che preferiscono inviare i propri pazienti a un centro di vaccinazione: è possibile dunque chiedere al proprio medico la disponibilità e concordare il seguito. Per chi sceglie il medico curante la tempistica è più lunga, poiché la fornitura ai medici avverrà solo intorno al 12 di aprile, per cui gli appuntamenti potranno essere ottenuti intorno a metà aprile.
Per quanto riguarda le persone dai 75 anni in su, è confermato che da lunedì 22 marzo verranno distribuite le dosi di vaccino destinate alle persone in attesa degli appuntamenti. Priorità agli anziani di oltre 85 anni che stanno aspettando a causa dei ritardi nelle forniture. Il medico cantonale Giorgio Merlani si attende una terza ondata: «È quasi strano avere avuto un periodo di due mesi di relativa stabilità, è quasi stupefacente e non mi aspetto che rimanga tale. I dati degli ultimi giorni indicano la variante inglese preponderante all’85%. L’incidenza dei nuovi casi è aumentata del 30% da una settimana all’altra, la crescita è esponenziale».
Si è dimezzata, ha detto Merlani, la quota delle persone anziane ospedalizzate, ora circa al 25%: questo grazie alla strategia di vaccinazione che sta dando i suoi frutti. La quota di persone di età più giovane aumenta in quanto diminuisce quella di persone più anziane. «Ogni dose somministrata a una persona che non rischia un decorso grave o un decesso è una dose che non arriva là dove dovrebbe» sottolinea Merlani, che aggiunge: «Aspettare il proprio turno vuol dire dare le dosi a chi ne ha bisogno per primo».
Da inizio febbraio non si registra un singolo caso in casa anziani: «Sembra un paradosso, ma attualmente le case anziani sono il luogo più sicuro in quanto gruppo chiuso in cui il virus non può diffondersi». Circa la vaccinazione delle persone con malattie croniche a rischio e la possibilità che, proteggendo queste e diminuendone le ospedalizzazioni e i decessi, il virus possa circolare senza grossi danni come una normale influenza, il medico cantonale ha specificato che è difficile fare dei calcoli esatti, ma è importante considerare che statisticamente, sui grandi numeri, è possibile che ci sia il rischio di decesso di persone di età anche meno avanzata, ciò che potrebbe essere complicato anche dal diffondersi della variante inglese.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)