Fatica seguita da grigliate e partite a carte tra una zappata e l’altra, turni per chi va in vacanza e chiede ai vicini di bagnargli il campo. Trascorre così l’estate negli orti urbani, con un surplus di lavoro per la lunga siccità. Al parco dell’Arrivore ogni domenica gli «ortolani» si trovano anche con i nipoti per mangiare i prodotti da loro coltivati, ma anche braciole e costine alla griglia. Ma non tutto è idilliaco, oltre alle zanzare c’è la piaga dei furti, persino di frutta e verdura. Poi ci sono gli orti abusivi: «Siamo qui da 40 anni: se ci vogliono mandar via ci difenderemo coi denti», dice da via Sostegno Giovanna Palmisano, che in vacanza va a ottobre «quando la terra è ferma». E ci sono orti che gli anziani potrebbero salvare. «A scuola – dice il preside dell’elementare Gambaro Maurizio Tomeo– d’estate nessuno li cura, potrebbero farlo i nonni: il Comune si attivi». Inoltre in alcune case Atc una volta alla settimana in cortile ci sono partite a carte, momenti musicali, merende organizzate dai volontari delle coabitazioni dell’associazione Acmos.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)