Il 10% degli over 65 soffre di artrosi. Causata dall’invecchiamento o dallo stress dovuto ad intensa attività sportiva, da microlesioni o fratture, ma anche dalla genetica, in questi ultimi anni si è affacciata una nuova possibilità per impedirne l’ulteriore deterioramento e favorire l’autorigenerazione dei tessuti. Parliamo della Medicina Rigenerativa, l’ultima frontiera terapeutica contro le malattie cronico-degenerative della cartilagine, ammortizzatore naturale delle articolazioni.
Il dottor Giuseppe Teori, chirurgo ortopedico degli arti a Rieti, delegato sindacale della Cisl Medici Lazio, nel corso di un intervista fa un ampio excursus sul tema, affrontando le varie problematiche legate all'artrosi degli anziani e ne detta le soluzioni possibili, ed in particolare dell'ortopedia rigenerativa. "Le patologie ortopediche dell’anziano sono prevalentemente degenerative. Se insieme a queste associamo una componente di familiarità, allora avremo circa il 33% della possibilità di avere una patologia. Se abbiamo una familiarità all’artrosi, la patologia ortopedica dell’anziano più frequente e degenerativa della cartilagine, davanti ad un evento lesivo su base traumatica o microtraumatica con anche familiarità per l’artrosi ma nessun evento, oppure se il paziente conduce una vita sedentaria, potenzialmente l’evento artrosi può essere visibile solo alle radiografie ma non giungerà mai ad una visita ortopedica. Diverso è se ha familiarità per l’artrosi e fa un’attività sportiva intensa".
Per i pazienti che hanno familiarità con l’artrosi da parte del padre o della madre e ne hanno consapevolezza, prosegue il Dott. teori, è consigliabile un’attività fisica a basso impatto, quindi il nuoto sicuramente, stile, dorso, acquagym, sono sport consigliati. Controindicata è la corsa. Una via di mezzo può essere la camminata che non compromette la situazione. Se i genitori non hanno mai avuto eventi che li hanno condotti dall’ortopedico, allora possono fare tutte le attività sportive di cui hanno passione, la Medicina Rigenerativa è rivolta a tutti. Il principio è questo: nel nostro corpo ci sono tutti gli strumenti idonei per attivare una riparazione autonomamente. Noi siamo in grado di poterci riparare tutte le nostre strutture che si rovinano e che si usurano. Questi meccanismi però bisogna saperli stimolare. La Medicina Rigenerativa potrebbe essere una possibilità, con costi bassi, di poter diminuire il numero di protesi, ma che è rivolta a pazienti singoli, a piccoli centri o poli universitari. È un nuovo modo di pensare. Cercare nel proprio corpo le cellule e le strutture che possono servire per stimolare la cartilagine, il cuoio capelluto, il sottocute, il derma, per autoripararci e si può fare.
La prevezione passa attraverso l’esercizio fisico, conclude il Dott. Teori, secondo quello che più piace e che ci possiamo permettere per il livello di salute e una buona alimentazione, povera di grassi e di zuccheri complessi. Questa è una società che mette grassi in tutte le sostanze per renderle più gradevoli. Per questo abbiamo diversi problemi a vari livelli di salute. Badare alla familiarità dell’artrosi e in quel caso non cercare la prestazione, ma il piacere di una passeggiata. Poi non tutti siamo programmati per fare gli stessi gesti, anche alla stessa età. Bisogna ascoltarsi molto e ascoltare meno il pensiero.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)