(function() { var ga = document.createElement('script'); ga.type = 'text/javascript'; ga.async = true; ga.src = ('https:' == document.location.protocol ? 'https://' : 'http://') + 'stats.g.doubleclick.net/dc.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s); })();
Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Osteoporosi

www.epicentro.iss.it, 27-02-2020

L’osteoporosi è una condizione caratterizzata dalla diminuzione della massa ossea e dal deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo: questo porta a un aumento della fragilità ossea e conseguente aumento del rischio di fratture, che si verificano soprattutto nelle zone del polso, delle vertebre e del femore prossimale. E’ facile capire i costi sociali ed economici di questa patologia. Le conseguenze legate alle fratture del femore sono molto pesanti: la mortalità è del 15-25%, la disabilità motoria colpisce più della metà dei pazienti nell’anno successivo alla frattura e solo il 30-40% di queste persone riprende autonomamente le attività quotidiane. Un problema simile è costituito dalle fratture vertebrali, spesso spontanee, la metà delle quali non sono diagnosticate e la cui incidenza è paragonabile a quelle del femore. Nei prossimi anni, si stima che queste fratture aumenteranno di oltre la metà. Dati, questi che ci fanno riflettere sulla necessità che l’attività di prevenzione dell’osteoporosi sia tra quelle da favorire nell’agenda di Sanità pubblica.

A questo bisogna aggiungere che in Europa l’Italia ha la maggiore percentuale di ultra-65enni: 18,3% contro il 15,7% della Gran Bretagna e il 16,6% della Germania. I dati europei mostrano che il numero di fratture del femore previste è in costante aumento: solo nelle donne si stima di passare dalle oltre 300 mila nel 2000 a quasi 800 mila nel 2050. Per questo le raccomandazioni dell’Unione europea già dal 1998 sottolineano che la lotta all’osteoporosi debba essere considerata come uno dei maggiori obiettivi per la salute. Ed è per questo che la prevenzione svolge un ruolo fondamentale: prevenzione che nel caso nell’osteoporosi deve cominciare in età precoce, soprattutto nell’adolescenza, quando l’apporto di calcio attraverso gli alimenti viene assorbito dall’organismo e contribuisce effettivamente al consolidarsi della densità ossea, così come è necessario che giovani e bambini partecipino regolarmente ad attività fisiche sin dalla scuola materna e durante tutta la secondaria. In allegato il punto sulla situazione italiana.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

Scarica file allegato
Approfondimenti on line
TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2020-02-27
Numero
Fontewww.epicentro.iss.it
Approfondimenti Onlinewww.epicentro.iss.it/focus/osteoporosi/osteoporosi
Subtitolo in stampawww.epicentro.iss.it, 27-02-2020
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Approfondimenti on line
Scarica file allegato
Attori
Parole chiave: Osteoporosi