A conferma di osservazioni precedenti, un nuovo studio Usa, pubblicato su The Journal of Investigative Medicine, ha purtroppo ribadito che i tassi di valutazione e di trattamento negli uomini a rischio osteoporosi sono ancora sorprendentemente bassi, sottolineando la necessità di migliorare la valutazione e la gestione dell’osteoporosi negli uomini anziani a rischio elevato di fratture. Quasi la metà degli uomini ultra75enni, la cui sola età anagrafica rappresenta già, di per sé, un fattore di rischio di fratture, e la maggioranza degli uomini ultra70enni, caratterizzati anche da un fattore di rischio aggiuntivo di frattura – evento fratturativo pregresso, impiego in cronico di glucocorticoidi orale o trattamento con terapia di deprivazione androgenica – soddisfano i criteri minimi per essere sottoposti a trattamento per l’OP, ricordano i ricercatori nell’introduzione al lavoro.
(Fonte: tratto dall'articolo)