Michele Assandri, presidente di Anaste Piemonte, dichiara di essere a conoscenza dell’indagine sugli strumenti di contenzione in uso nelle Rsa piemontesi. Un problema che la sua associazione rappresenta da anni.
La sua richiesta è di rivedere i parametri assistenziali che riguardano l'impiego del personale, ormai obsoleti anche secondo l'Ordine dei Medici di Torino. Per l’esattezza risalgono al 2012, quando nelle Rsa mediamente tre anziani su dieci erano colpiti da forme di demenza più o meno gravi, contro l’attuale presenza di otto su dieci.
Evidentemente non sempre l'allungamento della vita coincide con la qualità della vita e questo comporta l’esigenza di aumentare il numero degli operatori socio-sanitari. Questo, avvisa, mentre attualmente la Regione riconosce alle strutture 42 euro al giorno per singolo anziano, comprendenti 22 minuti di assistenza infermieristica, 80 minuti di assistenza tutelare, 6 di assistenza fisioterapica, 2 di animazione al gioco. Per 60 ospiti, molti dei quali con forme di demenza, ciò significa 120 minuti di animazione, con un solo operatore. Il problema non è solo morale, la costrizione infatti non migliora lo stato fisico e mentale del malato.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)