Molti studi scientifici hanno evidenziato come la danza sia un’attività fisica completa, adatta alle esigenze di tutti e a ogni età. Si può praticare in abbinamento ad altre attività, favorisce la socializzazione e funziona anche come una sorta di elisir di giovinezza, contro il declino cognitivo. Come sottolinea il dottor Stefano Longo, Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute e docente della Scuola di Scienza Motorie dell’Università Statale di Milano- «Diversi studi hanno infatti evidenziato che la pratica prolungata della danza migliora lo stato di salute del sistema cardiocircolatorio, riducendo il rischio di insorgenza di problematiche a esso legate con l’avanzare dell’età». Anche per quello che riguarda l’aspetto neuromuscolare gli anziani danzatori mostrano una più efficiente struttura muscolare rispetto a pari età sedentari. Memorizzare i passi di danza contribuisce in maniera giocosa a tenere in allenamento il cervello: svolgere regolarmente attività fisica agisce positivamente sulle regioni cerebrali che rimpiccioliscono con l’età, e solo ballando si possono ottenere dei miglioramenti non solo di memoria, ma anche nel senso dell’equilibrio. Infine la danza aiuta a migliorare la postura e l’equilibrio anche quando queste capacità sono gravemente compromesse da malattie invalidanti come il Parkinson. Per quanto riguarda quest’ultima malattia, diversi studi hanno evidenziato una vera e propria capacità terapeutica nella pratica regolare del tango argentino.
(Fonte: tratto dall'articolo)