Padre Giancarlo Politi, malato di Alzheimer, oltre che essere un missionario del Pime, è anche un giornalista. E forse per questo che ha accettato di farsi intervistare dal suo medico curante.
Il video dell'intervista è visibile sul sito della Fondazione Alzheimer Italia.
L'intrusa, come lui chiama la sua malattia, ha cominciato a dare dei segnali qualche anno fa. “Erano campanelli d'allarme che trascuravo. Non mi sentivo pronto. Ho fatto fatica ad accettare la signora malattia". Uomo e sacerdote brillante, con una conoscenza approfondita della cultura e della lingua cinese, sente “la mancanza di potersi muovere liberamente da solo, senza dover essere per forza accompagnato”. Gli manca l'auto, l'indipendenza. “L'essere liberi è la cosa più importante” sottolinea. “Purtroppo il peso della mia condizione grava più sugli altri che su di me”.
L'anno scorso padre Politi ha festeggiato i 50 anni di sacerdozio ma non celebra più la Messa in pubblico. “Non me la sento. Non voglio sciupare il Mistero a chi viene in Chiesa”.
Il video si chiude con un invito di padre Politi agli altri malati. “La malattia non toglie l'umanità di una persona. Si è padri o madri anche da ammalati. Non piangetevi addosso. Le medicine sono solo una parte della vita. Ciò che conta è la bellezza dell'esistenza”.
(Fonte: tratto dall'articolo)