Il sondaggio realizzato da Confad, (Coordinamento nazionale famiglie con disabilità) ha rilevato che su circa 400 persone che assistono familiari con disabilità: quasi il 60% denuncia un appesantimento del carico assistenziale sulle proprie spalle e dichiara di non poter contare su alcun aiuto. Il 75% chiede didattica domiciliare anziché a distanza.
Guardando ai principali dati, emerge innanzitutto il problema della scuola.
Nei 75% dei casi – i caregiver familiari intervistati hanno evidenziato l’assoluta necessità di organizzare lezioni domiciliari, e non didattica a distanza, per gli alunni con disabilità in caso di nuovo lockdown”. Servizi fondamentali come l’assistenza alla comunicazione e all’autonomia si sono fermati insieme alla scuola in presenza: “Nel 70% dei casi non sono state recuperate le ore non utilizzate a causa della chiusura delle scuole”, riferisce Confad. E con l’inizio del nuovo anno, i servizi tuttora arrancano: “In seguito alle misure restrittive emanate durante l’emergenza, oltre l’ 80% degli intervistati ha dichiarato di non essere stato contattato dalla scuola in merito ai protocolli per il trasporto scolastico delle persone con disabilità. Una persona su tre ha dichiarato che non è ancora stata assegnato l’ insegnante di sostegno all’alunno con disabilità, ed è quindi evidente come sia di fatto pregiudicato il diritto all’istruzione per queste persone”.
Marco Ruini, neurochirurgo e neurologo, direttore scientifico della rivista di Neuroscienze Anemos, scrive: “Negli Anni 80 e 90 si è tanto investito sul territorio, sui servizi alla persona, sulla rimozione delle barriere, sulle pari opportunità, sulla prevenzione. Già da vari anni, però, l’aziendalizzazione del sistema sanitario ha concentrato i pochi investimenti solo sulle strutture ospedaliere e il territorio è via via rimasto sguarnito di presidi e di personale, rovinosamente a danno delle persone con disabilità e le loro famiglie impegnate, in assoluto abbandono, alla cura delle fragilità interne alla famiglia stessa”.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)