Individuare i segni precoci dei disturbi cognitivi che si accompagnano alla malattia di Parkinson per rallentarne l’avanzata e garantire una miglior qualità di vita è l'obiettivo di uno studio condotto dall’Unità di Neuroimaging quantitativo dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e l’Università di Belgrado che ha indagato le differenze strutturali esistenti tra i cervelli dei pazienti con e senza disturbi cognitivi. I ricercatori hanno ricostruito le connessioni strutturali del cervello di 170 parkinsoniani, 54 dei quali con disturbo cognitivo lieve e di 41 soggetti sani di controllo. Nel cervello dei pazienti con disturbo cognitivo lieve è presente un’alterazione di alcune connessioni fra aree specifiche dei deficit cognitivi. La degenerazione dei fasci della sostanza bianca è osservabile in tutti i casi di Parkinson, i disturbi cognitivi appaiono solo quando il danno è tale da coinvolgere specifiche reti neurali e la loro organizzazione. Proprio questa degenerazione potrebbe essere usata come marcatore precoce del disturbo cognitivo permettendo la identificazione dei soggetti che sono a rischio di sviluppare le complicanze cognitive della malattia.
(Fonte: tratto dall'articolo)