Un team coordinato da Igb-Cnr e Istituto Telethon, ha scoperto un nuovo meccanismo di memoria cellulare attivato dall’apprendimento motorio che viene alterato nelle fasi iniziali del Parkinson. Il lavoro, finanziato dalla Fondazione con il Sud e dal Miur (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca), è stato pubblicato sulla rivista Brain. La sede cerebrale dell’apprendimento motorio è il corpo striato (struttura del cervello posta sotto la corteccia cerebrale); non è chiaro, invece, come le cellule dello striato riescano a ricordare quanto già appreso. Lo studio del Cnr ha scoperto, su modelli animali, che l’esercizio motorio lascia un segno per giorni nei neuroni dello striato. Il gruppo di ricerca, ha analizzato la rilevanza di questa nuova forma di memoria cellulare nella malattia di Parkinson, i cui sintomi (tremori a riposo e lentezza nei movimenti) indicano la morte di un particolare tipo di cellule che porta allo striato la dopamina. L’aumento nella produzione della proteina alfa-sinucleina può da sola portare alla morte dei neuroni dopaminergici e, quindi, allo sviluppo della malattia. I ricercatori hanno inserito all’interno delle cellule che producono dopamina il gene dell’alfa-sinucleina umana, in modo che questa venisse prodotta in quantità spropositate nelle cellule che rilasciano dopamina nello striato, determinandone la morte. Si è visto così che molto prima di arrivare alla morte l’eccesso di alfa-sinucleina impediva agli animali di effettuare automaticamente i movimenti appresi. Questi risultati identificano per la prima volta una manifestazione clinica molto precoce nell’apprendimento motorio che precede la morte dei neuroni nella malattia di Parkinson. È quind iun campanello d’allarme utile per la diagnosi precoce e per lo sviluppo di nuove terapie che, se somministrate subito, possono prevenire o rallentare la morte dei neuroni.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)