Ma la malattia di Parkinson è un dramma che colpisce 250mila italiani: con 6 mila nuovi casi l’anno, è la seconda malattia neurodegenerativa in termine di frequenza, dopo l’Alzheimer. Di questa patologia si parlerà al secondo congresso nazionale dell’Accademia per lo Studio della Malattia di Parkinson e i Disordini del Movimento (Accademia LIMPE-DISMOV)che prende il via oggi a Bari.
La ricerca verso cure e nuovi dispositivi per il suo trattamento si basa sugli avanzamenti della conoscenza dei meccanismi che scatenano la patologia, caratterizzata dalla degenerazione di una zona del cervello, la substantia nigra, dove sono localizzati i neuroni pigmentati che producono la dopamina, neurotrasmettitore fondamentale per l’esecuzione dei movimenti.
Da anni ormai gli scienziati si stanno concentrando su una proteina, l’alfa sinucleina, che si accumula nei pazienti e forma degli aggregati chiamati «Corpi di Lewy», che giocano un ruolo fondamentale nella morte dei neuroni dopaminergici, di cui solo il 20% resta intatto in un malato di Parkinson.
E' emerso che la variazione del livello della proteina nella saliva si correla con la gravità dei sintomi motori. Oltre alle nuove possibilità diagnostiche, la scoperta dell’alfa sinucleina apre la strada anche a nuove possibilità terapeutiche. A tale riguardo sono già in corso alcuni trial in cui si cerca di bloccare la proteina; impedirne le formazione e la replicazione arresterebbe la morte cellulare che essa determina nelle aree responsabili del controllo motorio.
Al congresso di Bari si parlerà anche di un trattamento per i sintomi motori, una stimolazione per nulla invasiva da applicare direttamente sullo scalpo del paziente, la «theta burst stimulation» (cTBS).
(Fonte: tratto dall'articolo)