L’età più frequente di insorgenza della seconda condizione neurodegenerativa più diffusa, dopo l’Alzheimer, è stimata tra i 59 e i 62 anni e non esistono forme di prevenzione primaria che riducano il rischio di insorgenza di una condizione con cui è possibile convivere, ma che continua a fare paura. I quattro sintomi cardinali che caratterizzano il morbo di Parkinson sono rigidità, bradicinesia (ossia difficoltà nell’iniziare un movimento), instabilità posturale e tremore. A livello cellulare, la malattia si caratterizza per la perdita progressiva di neuroni dopaminergici, ossia cellule nervose che producono dopamina, l’accumulo di inclusioni nel citoplasma (i corpi di Lewy) e per la presenza di mitocondri strutturalmente anomali, che non funzionano correttamente.
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