Uno studio sul metabolismo e la connettività cerebrale di 85 pazienti con Alzheimer di cui metà bilingue, ha consentito l'individuazione dei meccanismi neurobiologici che sono alla base della cosiddetta «riserva cognitiva», ossia un surplus di attività cognitive che rallenta il fisiologico declino cognitivo dovuto all’età e può prevenire o posticipare la malattia di Alzheimer.
Nel corso di studi condotti dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, si è potuto rilevare che i pazienti bilingue nonostante un metabolismo molto ridotto in alcune aree del cervello, possono compensare meglio gli effetti neurodegenerativi per una accresciuta connettività delle aree del controllo esecutivo e un'accresciuta attività metabolica nelle strutture cerebrali frontali compiti impegnate nei cognitivi complessi. Perché il bilinguismo abbia effetti positivi, occorre però che l'uso di due o più lingue sia frequente e costante per tutta la vita. Lo stesso effetto positivo è estensibile anche all'uso del dialetto.
(Fonte: tratto dall'articolo)