Ritratti di artiste da vecchie. Mi vengono in mente nel leggere “La vecchiaia femminile: raffigurazioni e autorappresentazioni”, il saggio di Cristina Giudice che conclude il prezioso volume a cura di Anna Maria Crispino e Monica Luongo “Passaggi di età.
Scritture e rappresentazioni”, una raccolta di testi che affrontano da diversi punti di vista il difficile tema del passare del tempo per le donne. Mi colpisce molto, nella breve rassegna di dipinti e ritratti di donne anziane, l’immagine che Cristina Giudice pone a sigillo finale, dopo aver esaminato tra l’altro lavori di Lucien Freud, Alice Neel, Andres Serrano. L’immagine è il famoso ritratto di Louise Bourgeois, fotografata da Robert Mattlethorpe nel 1982. Lei “indossa una vecchia pelliccia di scimmia ormai spellacchiata che la rende più sicura, e porta con sé Filette, una scultura raffigurante un pene gigante. L’immagine mostra una donna di 71 anni, ironica e fiera della propria vita artistica: un invito a tutte le donne a vivere ogni età della vita”. Artista da vecchia, come Marguerite Yourcenar, che anziana andava in tv alla mitica “Apostrophe “ di Bernard Pivot, avvolta in una specie di gran scialle, scienziate come le nostre Margherita Hack, o Rita levi Montalcini, che ci hanno detto tutto della gran vita che c’è nell’invecchiare. Pittrici, come Carla Accardi, appena scomparsa, a novant’anni. Mi sembra un’idea, un gran regalo che viene da quel ritratto, dà il senso della lettura del libro. Che ci sono le età, che l’unica età di una donna non è l’eterna giovinezza, che l’essere donna non viene negato dall’invecchiare, anzi.
E che le artiste lo sono a ogni età, spesso con allegria e risolutezza. Che vivono, sempre. Come Louise Bourgeois in quella foto così fuori dai canoni. Lo scrivono con chiarezza fin dall’apertura le curatrici, che mettono a fuoco i diversi contesti storici che al passare del tempo hanno dato un diverso significato. Come succede alle ex-ragazze del Sessantotto, quelle che oggi hanno superato i sessant’anni: “sono quelle “della prima volta” di molte esperienze prima precluse alle donne”, compresa quella di un invecchiare che non ha modelli. Per questo sono importanti le artiste, che non solo vivono ma creano – dalla scrittura a qualunque altra forma creativa – in vecchiaia. Con esiti incredibili e imprevedibili.
(Fonte: www.societadelleletterate.it)