La diffidenza verso i vaccini aumenta e, unita a falsi allarmi e disorganizzazione delle Regioni, provoca vari problemi. La campagna di vaccinazione per l'influenza doveva iniziare il 15 ottobre ma va a rilento, anche a causa delle temperature alte dei giorni scorsi. L’effetto collaterale più preoccupante del calo della vaccinazione contro l’influenza, per il ministero alla Salute e Istituto, è l’aumento delle morti provocate dalla malattia o da sue complicanze. L’anno passato c’è stato un periodo di "blocco" delle vaccinazioni per verificare la presenza di eventuali impurità nei medicinali che ha spaventato molte persone, facendo calare l’adesione alla vaccinazione. Nel 2014-2015, ha mostrato uno studio dell’Istituto, ci sono stati 156 morti provocate direttamente dall’influenza, ma si stimano circa 8mila decessi connessi alla malattia virale, mille in più rispetto alle stagioni precedenti, che possono essere messi in relazione con il calo di copertura. Il picco della malattia quest'anno è atteso tra fine gennaio e febbraio. Fortunatamente gli esperti hanno visto che i 4 ceppi della malattia sono abbastanza simili a quelli della passata stagione e ciò significa che chi ha preso la malattia nel 2014-2015 è probabile che non si ammali di nuovo. Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ritiene comunque importantissimo fare il vaccino sia per evitare rischi immediati che per ridurre la possibilità diretta di gravi complicanze e diminuire il rischio di eventi cardiovascolari.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)