Secondo quanto emerge dalla ricerca della Fondazione Italia in Salute, intitolata «Gli italiani e il Covid-19. Impatto socio-sanitario, comportamenti e atteggiamenti della popolazione Italiana», nell’anno del Covid 35 milioni di italiani hanno avuto problemi a utilizzare servizi e prestazioni sanitarie per patologie non-Covid, come analisi radiologiche e ricoveri in day hospital. Dalla ricerca emerge inoltre che molti Italiani hanno modificato spontaneamente alcuni comportamenti quotidiani, con grosse ricadute sulla vita sociale. Il 63,3 % evita di prendere mezzi pubblici, oltre la metà non frequenta più negozi e bar; sette persone su dieci hanno ridotto le uscite con altre persone, sempre sette su dieci hanno scelto di non vedere più amici e conoscenti dentro casa.Tutto questo ha naturalmente un impatto psicologico negativo: il 49,1 % della popolazione avverte una crescita dello stress; il 28,8 % ha difficoltà del sonno; il 16,5 per cento accusa sintomi di depressione. Il dato più sorprendente, però, è che la categoria che accusa maggiormente sintomi di disagio psichico è quella dei giovani. Se gli accenni (o sintomi) di depressione sono citati dal 16,5 % della popolazione, questa percentuale fra i più giovani sale al 34,7 %, quindi più del doppio. Un dato preoccupante, confermato da un’altra differenza che si riscontra nel numero proporzionale di persone che avverte disagi psicologici: è il 27,1 % nella media della popolazione ma fra i giovani arriva al 40,2 %, anche qui quasi il doppio.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)