I pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) con più di 65 anni non ricevono sempre i farmaci più avanzati e sono spesso sottoposti a trattamento insufficiente e anche a scarsa valutazione del loro stato psico-fisico.
E’ quanto è emerso durante una presentazione, all’interno della conferenza GUILD-“Gastroenterology Updates IBD Liver Disease Conference 2020”, conclusasi il 20 febbraio.
“I medici a volte utilizzano gli steroidi nel trattamento delle IBD perché poco costosi e perché temono che i nuovi farmaci biologici anti-TNF possano causare eventi avversi nei pazienti più anziani”, ha dichiarato Christina Ha dell’Inflammatory Bowel Disease Center presso Cedars-Sinai a Los Angeles.
(Fonte: tratto dall'articolo)