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Banfi Daniele

Pc e sport negli anziani sono gli alleati della memoria

www.iodonna.it, 24-03-2016

Permantenere attiva la memoria anche da anziani la si può stimolare attraversol’utilizzo di un computer o la lettura di un giornale, così riporta la ricercapresentata al 68esimo congresso della American Academy of Neurology svoltosi aVancouver dai ricercatori della Mayo Clinic di Rochester. Gli scienziatistatunitensi hanno analizzato per 4 anni i dati relativi alle capacitàmnemoniche di oltre 1900 anziani over 70 che avevano in partenza le stesse capacitàintellettive. I partecipanti sono stati invitati a stimolare la mente tramitediverse attività come l’uso del computer o la lettura. Dalle analisi è emersoche le persone che hanno utilizzato un computer una volta alla settimana – nell’annoprecedente lo studio- avevano il ​​42% in meno di probabilità disviluppare problemi di memoria. Anche nel caso di chi aveva letto riviste c’erauna percentuale (oltre il 30%) notevole di riduzione di rischio, come anche aversviluppato un’attività sociale ha ridotto il rischio del 23%. Risultatoimportante, che si aggiunge all’ultimo studio sulla capacità dello sport dirallentare il declino cognitivo. Lo studio pubblicato dalla rivista Neurologyriporta l’analisi dei dati di 876 persone sopra i 65 anni iscritte al NorthernManhattan Study. I pazienti sono stati sottoposti a test di memoria e capacitàdi pensiero e a una risonanza magnetica del cervello a distanza di 5 anni. Il10% che ha riferito di fare movimento fisico è risultato avere una differenza delcervello con il restante 90%  riconducibile a quelle che ci sono fra icervelli di persone con 10 anni di differenza.

(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)

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Autore (Cognome Nome)Banfi Daniele
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LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2016-03-24
Numero
Fontewww.iodonna.it
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampawww.iodonna.it, 24-03-2016
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)
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Banfi Daniele
Parole chiave: Attività fisica Benessere Disturbi della memoria Disturbi e malattie legati all'invecchiamento Prevenzione Ricerca