Rimuginare continuamente su quello che avrebbe potuto essere e non è stato. Arrovellarsi sugli errori commessi o subìti. Immaginare il futuro con costante preoccupazione o paura. Ecco tutto questo fa male alla mente, e si sa, o facilmente si intuisce.
Non si sapeva però se il pensiero negativo ripetitivo, o per dirla con un acronimo inglese il ‘repetitive negative thinking’ o "rnt", impattasse anche fisicamente sul cervello, influenzando il rischio di ammalarsi di demenza, una condizione che a livello globale colpisce 47 milioni di persone.
Ora, secondo uno studio pubblicato su Alzheimer's & Dementia sembra che le cose in effetti stiano proprio così: pensare cronicamente a eventi negativi passati o futuri si associa al declino cognitivo e anche all’accumulo di tau e beta-amiloide, due proteine coinvolte nello sviluppo della forma più comune di demenza, che è l’Alzheimer, con 50-80% di tutte le forme.
(Fonte: tratto dall'articolo)