Negli ultimi 5 anni, si è prosciugato l’abbondante flusso di pensionati confederati che sceglieva il Ticino come residenza. Che cosa si cela dietro a questo saldo migratorio negativo ce lo spiega l’economista Angelo Rossi autore di varie pubblicazioni sul Cantone Svizzero.Dice Rossi: «I confederati residenti in Ticino sono perlopiù il risultato del ‘ciclo della casa di vacanza’». E si spiega meglio: «Nella prima fase sono le giovani famiglie che comprano il rustico, lo châlet, la casa o l’appartamento di vacanza e vengono regolarmente, tutte le estati, a passare le loro vacanze in Ticino. Con l’idea di insediarsi nel cantone una volta conclusa la carriera lavorativa.
La seconda fase, è costituita da questo insediamento che si fa verso i 65 anni. Per una grande maggioranza dei confederati insediati in Ticino, il trasferimento di domicilio è avvenuto tra il 1980 e il 2000».
Facendo due calcoli queste persone oggi hanno più di ottanta anni. «Molti di loro non sono più in grado di vivere in modo indipendente. Tornano quindi oltre San Gottardo per approfittare della vicinanza della famiglia e delle istituzioni per gli anziani del loro cantone di origine», spiega Rossi.
L’ultima fase del ciclo delle case di vacanza vede così casa, rustico o appartamento, dopo il ritorno dei proprietari oltre San Gottardo, tornare sul mercato immobiliare dove, a dipendenza della localizzazione, possono restare per anni senza trovare un compratore con un impatto negativo sul mercato immobiliare.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)