I rappresentanti di Cia (Confederazione italiana agricoltori) Verona hanno chiesto al prefetto Donato Cafagna, di farsi portavoce con il governo del grave disagio di tanti agricoltori anziani che, con assegni di 500 euro, non riescono a far fronte alle primarie esigenze della vita quotidiana.
La Cia chiede in sintesi alle istituzioni di rivedere le previsioni in materia di indicizzazione delle pensioni. Sostiene la necessità di portare progressivamente tutte le pensioni minime al 40% del reddito medio nazionale e di istituire per i nuovi pensionati una trattamento base sullo stesso parametro, come previsto dalla Carta sociale europea. A tale importo si dovrebbe aggiungere la pensione Inps calcolata interamente con il sistema contributivo. In questo modo, per la Cia, si potrebbe garantire una pensione dignitosa a coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996.
L’organizzazione agricola chiede anche di ridurre il carico fiscale per i pensionati tra gli 8.000 e i 28.00 euro annui, armonizzandolo a quello del lavoro dipendente, rendendo anche strutturale la quattordicesima per le pensioni sotto i 1.000 euro e prevedendo l’aumento del 30% per quelle già in essere. Infine, viene chiesto di inserire gli agricoltori (coltivatori diretti e Imprenditori agricoli professionali) tra le categorie che svolgono mansioni gravose e faticose per usufruire di anticipi pensionistici senza penalizzazioni.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)