Se una persona si risposa solo in chiesa dopo la morte del coniuge, senza trascrizione nei registri dello stato civile, può continuare a percepire la pensione di reversibilità del primo marito (o moglie).
Un'operazione legittima ma che può portare a grossi problemi in caso gli sposi decidano di fare la registrazione anni dopo. Infatti da un punto di vista pensionistico l'Inps non solo sospende immediatamente l'erogazione della pensione di reversibilità ma ne richiede indietro le rate mensili pagate fino a quel momento. Infatti gli effetti del matrimonio civile retroagiscono al tempo della celebrazione di quello canonico.
Attenzione quindi perché le cifre, dopo alcuni anni, diventano importanti anche se gli importi ricevuti mensilmente sono modesti: una pensione, ad esempio, di 800 euro al mese comporta la restituzione di 83 mila euro.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)