Il World Economic Forum ha analizzato i sei principali sistemi pensionistici occidentali (Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Olanda, Canada e Australia) compresi quelli di Cina e India, ipotizzando che dai 70.000 miliardi di dollari del 2015 si arrivi a una spesa di 400.000 miliardi nel 2050. Secondo lo studio, in generale si vive ovunque sempre più a lungo: in particolare l’età media aumenta di un anno ogni cinque, e così nel 2066 un quarto della popolazione sarà over 65. Secondo il Wef quindi lavorare più a lungo sarà inevitabile, ma aiuteranno anche risparmi e investimenti. Visto che entro il 2050 l’età pensionabile dovrà salire a 70 anni, in paesi come Italia, Inghilterra, Stati Uniti, si alzerà, già nel prossimo decennio, a 67 anni la soglia minima per il pensionamento. Il Presidente dell’Inps Tito Boeri, già due anni fa aveva pronosticato che i nati a partire dal 1980, in caso di mancata crescita economica (almeno un aumento annuo dell’1% del Pil) e di stabilizzazione del lavoro, rischieranno di lavorare fino a 75 anni, con una pensione ridotta fino al 38%.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)