Nello studio “Italy: Toward a Growth-Friendly Fiscal Reform” il Fondo Monetario Internazionale sottolinea che l’Italia, dopo la Grecia, ha la più alta spesa pensionistica d’Europa, pari al 16% del Pil. Il Fondo dice apertamente che la spesa pensionistica italiana è e sarà anche nei prossimi anni troppo elevata nonostante la legge Fornero. Come possibili correttivi l’indagine suggerisce la necessità di un intervento sulle pensioni calcolate in toto o in parte con il metodo retributivo; una revisione dei criteri di concessione delle pensioni di reversibilità e dei contributi versati dai lavoratori autonomi (da portare al 27% perché troppo bassi rispetto a quelli dei lavoratori dipendenti). Il working paper chiede anche di eliminare i benefici nel calcolo della pensioni delle madri lavoratrici, spostando le agevolazioni nell’ambito della spesa sociale. Oggetto di critica anche la quattordicesima mensilità concessa ai pensionati che ricevono importi minimi. Al suo posto vengono proposti interventi universali anti-povertà. Lo scenario della spesa pensionistica italiana viene criticato dallo studio perché basato su ipotesi troppo ottimistiche di crescita dell’economia e dell’occupazione senza trascurare alcune valutazioni sul trend demografico italiano.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)