Da oggi i lavoratori, sia dipendenti che autonomi, che raggiungono i 63 anni di età nel 2018 o i 63 anni e 5 mesi nel 2019 con 20 anni di contributi maturati, potranno chiedere l’Ape volontario. Si tratta, in pratica, dei nati fino al luglio del 1956. Con l’accesso del Presidente Inps al simulatore di calcolo per valutare i costi e, con la firma della circolare in materia, si completa la procedura per l’Ape volontario che sarà sperimentale fino al 31 dicembre 2019. L’ erogazione dei primi assegni è prevista tra maggio e giugno prossimi. Le fasi per ottenere il prestito sono le seguenti:
- chiedere all’Inps la certificazione del diritto all’Ape con l’indicazione della pensione maturata, che deve essere almeno pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo (nel 2018 a 710,388 euro al mese);
- ottenuto il via libera dall’Inps, si sceglie l’istituto finanziatore del prestito e l’assicurazione che farà un contratto contro il rischio di premorienza (per evitare ricadute sugli eredi) ; contestualmente si presenta la richiesta per la pensione di vecchiaia;
- la domanda viene trasmessa all’ente finanziatore che può respingerla motivatamente. Se accolta, il prestito verrà erogato in 12 rate mensili.
La restituzione del prestito inizia con il pensionamento: dalle rate mensili è esclusa la tredicesima che, quindi, non viene decurtata. Si possono richiedere l’estinzione anticipata o parziale del prestito con la definizione di una nuova rata di ammortamento. (Sintesi redatta da: Carrino Antonella)