L'Associazione pensionati di Cia-Agricoltori Italiani è impegnata a far sì che gli anziani non siano il bancomat dello Stato. Il presidente Alessandro De Carlo, durante l'Assemblea nazionale, ha espresso preoccupazione per il mancato rilancio del Paese e per la situazione dell'occupazione, condizioni indispensabili per rafforzare il welfare. De Carlo, in merito alla pensione di cittadinanza, sottolinea che sarà preclusa a molti dei 700.000 agricoltori in attesa di un adeguamento delle pensioni minime (oggi di 513 euro); tutto ciò a causa dei criteri di selezione delle domande da lui definiti "anacronistici".
Nei provvedimenti adottati, inoltre, non si fanno differenze fra chi ha versato contributi e chi non li ha versati. La Cia-pensionati ha proposto, per gli agricoltori che hanno iniziato a lavorare dal 1/1/1996, una pensione base di 650 euro cui sommare la quota di pensione maturata con i contributi versati nel corso dell'attività. Per gli agricoltori il sistema previdenziale è in equilibrio in quanto, depurata dalle spese assistenziali, la spesa effettiva sostenuta per le pensioni in Italia è del 10,1% del Pil, al di sotto della media europea.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)