La mini tassa per attrarre i pensionati stranieri che decidono di trasferirsi nelle regioni del Sud Italia per ora è un flop. L'agevolazione, introdotta nel 2019, ha attratto nel primo anno di applicazione solo qualche decina di contribuenti con un gettito trascurabile per i conti dello Stato. La misura era stata pensata per far concorrenza a paesi come il Portogallo, che con le tasse azzerate e grazie al costo della vita basso e a un bel clima, negli ultimi anni è riuscito a richiamare migliaia di anziani dall'estero, soprattutto italiani. Finora però i risultati sono deludenti.
L'aliquota ridotta al 7% per i titolari di pensione di fonte estera è stata varata con la legge di Bilancio 2019. Per avere l'incentivo è necessario trasferire la residenza in Italia in un comune con meno di 20 mila abitanti di una regione del Sud (Sicilia, Calabria, Sardegna, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia). Il taglio alle tasse è valido per cinque anni. Uno sconto che evidentemente non è stato considerato attraente. «Questo regime ha avuto al momento un impatto molto modesto - sottolinea il Tesoro -. Risultano meno di 50 soggetti che dichiarano reddito da pensione estera per un importo di 992 mila euro e altri redditi di fonte estera per un ammontare di 1,8 milioni di euro, mentre l'imposta sostitutiva dichiarata è di oltre 127 mila euro».
L'idea del governo era chiara: rispondere ai paesi che attirano anziani stranieri con imposte super agevolate, in certi casi anche azzerate. Proprio come il Portogallo che non fa pagare niente per 10 anni a chi fissa la residenza nel paese. Una possibilità sfruttata da oltre 2.200 italiani. Mentre complessivamente gli assegni previdenziali pagati dall'Inps a chi ha la residenza all'estero sono circa 330 mila a cui l'istituto di previdenza nel 2019 ha versato 1,2 miliardi. L'obiettivo di chi ha studiato la norma comunque non era solo richiamare pensionati benestanti del nord Europa: l'intenzione era anche quella di cercare di far tornare i connazionali andati all'estero nei decenni passati per lavorare e che ora potrebbero rientrare, spinti proprio da uno sconto sulle imposte.
Un obiettivo che nel primo anno di applicazione della norma tuttavia sembra completamente fallito. Stime su quanti pensionati stranieri si contava di far trasferire comunque non ne erano state fatte. In base a quanto previsto dalla norma, il gettito extra delle imposte versate dai nuovi contribuenti avrebbe dovuto essere utilizzato per finanziare le università meridionali specializzate nelle materie tecnico-scientifiche. L'idea era infatti anche quella di contrastare il fenomeno dell'emigrazione studentesca dal Sud.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)