E' previsto un pacchetto limitato di misure per la previdenza. da inserire nella legge di bilancio in arrivo.
Nel 2021 ci sarà da riformare il sistema per il "dopo Quota 100”. Ad ora nel capitolo pensioni della manovra autunnale è prevista la proroga di Ape sociale e Opzione donna. Ma potrebbe anche essere inserito un altro intervento, su cui spingono molto Cgil, Cisl e Uil, quello di un canale di uscita anticipata per il raggiungimento dei 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica, oltre che per i “precoci” anche per i lavoratori in condizione di fragilità, come i malati oncologici e i cardiopatici.
I tecnici stanno al lavoro per definire il concetto di lavoratori “fragili”, cercando di calibrarlo anche attraverso lo smart working e alla tempistica per il rientro nella sede di lavoro. Potrebbe passare l'idea di associare la condizione sanitaria in funzione dei requisiti necessari per accedere all’Ape sociale, allargando la platea dei soggetti che potrebbero beneficiare dell’Anticipo pensionistico per il quale la proroga di un anno è ormai scontata. Anche Opzione donna garantisce l’uscita alle lavoratrici dipendenti con almeno 58 anni di età e 35 di contributi (oltre a un anno di finestra mobile), e con un anno in più alle lavoratrici autonome. Allo studio anche la modifica del meccanismo dell’isopensione, lo “scivolo” attualmente a carico del datore di lavoro fino alla maturazione del diritto del lavoratore. Si sta valutando la possibilità di un sistema misto agganciando la Naspi per 3 anni per alleggerire il carico delle aziende. Ciò che pare certo è che il pensionamento anticipato non sarà replicato, ma pare sarà introdotta una flessibilità in uscita che garantisca un’uscita anticipata già a 62 o 63 anni.
Questa non sarà troppo onerosa per alcune categorie di lavori, soprattutto quelli “gravosi”, alzando la soglia minima di accesso di un paio d’anni e accentuando la fisionomia “contributiva” dell’assegno per tutti gli altri lavoratori.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)