Il pacchetto pensioni prevede due incontri (5 e 18 settembre) tra l’Osservatorio sul monitoraggio della spesa previdenziale, l’organismo tecnico fortemente voluto dal ministro del Lavoro, Marina Calderone, e i sindacati. Le somme si tireranno a fine settembre al momento della presentazione della Nota di aggiornamento al Def, dalla quale emergeranno le risorse realmente disponibili per la definizione della legge di bilancio. Sul tavolo restano diverse ipotesi.
A partire da quella dell’introduzione di Quota 41 in versione strettamente contributiva, magari per un solo anno e, se necessario, anche in forma selettiva, ovvero in una prima fase limitata a una sola serie di categorie di lavoratori. Un altro intervento su cui sono in corso simulazioni e analisi tecniche è quello del cosiddetto super contratto d’espansione: un nuovo strumento unico per gli esodi incentivati da vincolare anche a nuove assunzioni e da estendere alle Pmi che assorbirebbe gli attuali assegni ad personam nell’ambito di trattative aziendali, l’isopensione e, appunto, il contratto di espansione nella versione ora in vigore.
Il governo sta lavorando a una nuova configurazione di Opzione donna anche con l’obiettivo di alleggerire la stretta scattata con l’ultima legge di bilancio. Tra i tecnici del governo si guarda con molta attenzione alla possibilità di attivare per le lavoratrici un meccanismo sulla falsariga di quello dell’Ape sociale con un limite di età minimo che potrebbe essere fissato a 60 anni. Praticamente certo ormai è poi un pacchetto di misure per rendere più appetibile l’accesso alla previdenza complementare, non solo ai più giovani. Ma restano da sciogliere molti nodi, a cominciare da quello della rivalutazione delle pensioni.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)