Il sistema previdenziale italiano sarà sostenibile ancora fra 10-15 anni, o anche più se si scorporasse la spesa dell'assistenza da quella della previdenza, come sostiene Alberto Brambilla, autore dell'XI rapporto di Itinerari previdenziali e presidente di Itinerari previdenziali. Bisogna evitare che l'Europa, considerando eccessiva la spesa del 16,7% del Pil per previdenza e pensioni dichiarata da Roma a Bruxelles nel 2022, imponga tagli alle pensioni.
Per evitare ciò, secondo Brambilla, bisogna limitare varie forme di anticipazione, bloccare l'anzianità contributiva a 42 anni e 10 mesi per gli uomini, un anno in meno per le donne con sconti per le madri e lavoratori precoci, ma, cosa fondamentale, dare un superbonus per coloro che scelgono di restare al lavoro fino a 71 anni di età e infine equiparare le regole per il pensionamento dei "contributivi puri a quelle degli altri lavoratori".
Nel 2022 l'Italia ha speso 550 miliardi per le prestazioni sociali, ma solo 248 miliardi per le pensioni (tolta la somma dell'Irpef solo 165 miliardi netti), mentre la restante somma riguarda la spesa per l'assistenza, ecco perchè è essenziale separare assistenza e previdenza.
(Sintesi redatta da: Ciannarella Maria Pia)