(function() { var ga = document.createElement('script'); ga.type = 'text/javascript'; ga.async = true; ga.src = ('https:' == document.location.protocol ? 'https://' : 'http://') + 'stats.g.doubleclick.net/dc.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s); })();
Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Pensioni: verso conferma di Quota 103, ma il vero nodo sono le rivalutazioni

Avvenire, 24-08-2023, p.7

Per il sistema previdenziale in vista del 2024 si studiano solo piccoli aggiustamenti per le misure già esistenti. Dal governo si ribadisce che è difficile che si trovino fondi per nuovi interventi in materia previdenziale, a partire dall’anticipo della pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età. Dovrebbe essere confermata “Quota 103”, ovvero la possibilità di uscire dal lavoro con 62 anni di età e 41 di contributi, e l’Ape (anticipo pensionistico) sociale per i lavoratori che si trovano in una situazione di disagio; mentre dovrebbero essere previsti aggiustamenti per “Opzione donna”, allargando di nuovo la platea a tutte coloro che hanno 35anni di contributi con un’età minima che potrebbe essere alzata.

L’intera operazione potrebbe valere però oltre 13 miliardi. Nel bilancio preventivo dell’Inps per il 2023 si segnala un aumento delle uscite per prestazioni di 14,26 miliardi “dovuto principalmente alla perequazione delle pensioni” decisa con la legge di Bilancio dell’anno scorso. L’ipotesi di introdurre la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età (con il calcolo dell’assegno al 100% contributivo) non è stata ancora completamente accantonata ma da più parti sottolineano come di fatto non sarebbe interessante per le donne che già escono con 41 anni e 10 mesi di contributi (mantenendo la parte retributiva) e poco appetibile anche per gli uomini che si troverebbero con circa un terzo della pensione, oggi retributiva, ricalcolata in modo meno conveniente. Più che sui pensionandi quindi si guarda ai pensionati, guardando al recupero del potere d’acquisto di questi assegni.

(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)

TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2023
Pagine7
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2023-08-24
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteAvvenire
Subtitolo in stampaAvvenire, 24-08-2023, p.7
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)
Volume
Approfondimenti
Attori
Parole chiave: Pensionamento, problemi del Politiche riferite alla popolazione anziana