Gli oltre 13 milioni di anziani italiani stanno rivoluzionando il modo di vivere la terza e quarta età. Il paradigma concreto di questa rivoluzione silenziosa, quotidiana, molecolare è la longevità attiva. Il cuore di questa nuova visione della terza e quarta età è la vita di relazione che non è solo la chiave della soddisfazione per la propria esistenza (CENSIS ha rilevato che l’84,5% degli anziani valuta positivamente la propria vita), ma anche forma di prevenzione primaria rispetto all’insorgere di patologie indotte dalla solitudine o dal ricorso eccessivo e inappropriato a farmaci e prestazioni sanitarie. Il tema di fare dell’Italia un Paese anche per anziani comporta di ripensare quell’insieme di servizi, attività, comportamenti essenziali nella vita quotidiana, utilizzando come parametro di riferimento la loro fruibilità da parte di persone anziane. Questo significa agire, oltre che nel campo dei servizi sociali, su una pluralità di dimensioni (condizioni abitative, mobilità, spazi pubblici, ambiente, tecnologie, partecipazione, apprendimento, tariffe, sicurezza, lavoro, comunicazione) che rendono le nostre città agibili e includenti anche per le persone più anziane.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)