Dimenticare dove si sono messi gli occhiali, non ricordare un nome o una parola, non deve preoccupare: è normale, perché "dimenticare" è tanto importante quanto "ricordare". Lo affermano due ricercatori canadesi che accendono i riflettori sull’altra faccia della memoria, "il dimenticare".
Secondo Frankland, uno degli autori del gruppo di studi, "il dimenticare" non è un fallimento della memoria, ma, anzi, un ingranaggio fondamentale per il suo corretto funzionamento. Perché: "quando si generano nuovi neuroni nell’ippocampo (l’area cruciale del cervello per la formazione dei ricordi), le nuove connessioni rimodellano i circuiti, e cancellano ricordi già archiviati". E dunque, sempre secondo gli autori, "un giusto equilibrio tra ricordare e dimenticare ci permette di prendere decisioni più intelligenti", perché dimenticare ci consente di far posto a nuove situazioni. In sintesi: la memoria non ci servirebbe a trasmettere le informazioni più accurate, ma piuttosto le più utili, in modo che possiamo prendere decisioni adattandoci all’ambiente e alle circostanze.
(Sintesi redatta da: Ponzi Paola)